giovedì 15 novembre 2012

Discorsi sulla cosmesi omeotropica

Ultimamente si sente sempre più spesso parlare di cosmesi omeotropica come una nuova forma di cosmesi, diversa da quella tradizionale, definita allotropica, in grado di ridurre numerose problematiche associate all'uso frequente dei cosmetici tradizionali. Voglio sottolineare "l'uso frequente", perchè per la cosmesi omeotropica risulta fondamentale l'uso del prodotto e quindi conseguentemente anche la dose. Potremmo vedere notevoli similitudini tra la cosmesi omeotropica e la medicina omeopatica. Il principio "similia similibus curantur" enunciato da Hahnemann, secondo il quale il rimedio giusto per una determinata malattia sarebbe dato da quella sostanza che, in una persona sana, è in grado di indurre sintomi simili a quelli osservati nella persona malata, viene utilizzato dalla cosmesi omeotropica, secondo la quale il prodotto cosmetico "idoneo" per trattare un tipo di pelle, sarebbe quello in grado di determinare lo stesso cambiamento della pelle nei soggetti "sani", cioè in quei soggetti caratterizzati dall'avere una cute in perfette condizioni (perfetto equilibrio dello strato idro-lipico della cute). Come nel caso della medicina omeopatica, dove il rimedio, una volta individuato, viene somministrato al malato in una quantità fortemente diluita, anche nella cosmesi omeotropica, il prodotto viene utilizzato in dose fortemente bassa, oppure con una frequenza minore d'uso. Sentiamo spesso dire che le nostre nonne utilizzavano impacchi di olio per la pulizia dei capelli. Nella realtà bisogna saper analizzare il fatto che la frequenza degli impacchi era molto bassa e che comunque ci potevano essere delle problematiche relative alla detergenza stessa sia del capello che del cuoio capelluto. Effettivamente l'introduzione dei tensioattivi nei prodotti cosmetici è un fatto degli ultimi ottant'anni circa. Il problema dell'impacco con olio è che bisogna avere un formulato in grado sia di nutrire che di rimuovere in seguito al lavaggio sia parte dell'olio "esogeno" che lo sporco endogeno. Esistono diverse formulazioni che mi piace definire omeotropiche in quanto riescono a fare proprio il lavoro sopra esplicato. Un trattamento omeotropico può essere quello che avviene attraverso peeling meccanico con prodotti "scrub" a matrice oleosa. Recentemente ho formulato uno scrub che riprende alcune "vecchie" ricette della tradizione siciliana con olio extra vergine di oliva, sale marino e olio essenziale e bucce di limone. Il sale promuove il turnover cellulare, rimuovendo le cellule morte dello strato superficiale della pelle, l'olio extra vergine di oliva nutre la pelle rendendo il prodotto emolliente. Il prodotto è formulato in modo tale che la presenza di alcuni tensioattivi non ionici riescono a rimuovere lo sporco e una parte dell'olio "esogeno", lasciando però la pelle liscia e morbida al tempo stesso. Questo tipo di trattamento, chiaramente, deve essere effettuato con una frequenza non eccessiva e non richiede l'utilizzo di creme idratanti e altri prodotti cosmetici successivamente. Potete trovare altre informazioni su questo scrub mediterraneo sul sito saponiesaponi. Sono molto affascinato da questo tipo di cosmesi anche perchè rappresenta una sfida per il chimico formulatore molto accattivante, in quanto non è assolutante facile riuscire a formulare prodotti di questo tipo.

2 commenti:

  1. ciao che bel blog mi sono appena unita e t ho aggiunta nella blogrollo, spero che passerai da me, ho aperto un blog d bellezza oggi baci baci
    http://consiglibellezzaemoda.blogspot.it/

    RispondiElimina